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In Cosa Crediamo

C’è un motivo per cui le cose accadono, ma c’è un motivo anche quando le cose non accadono!

L’innovazione economica e sociale


Mai come in questo periodo l’attenzione rivolta alla parola “innovazione” ha destato tanta diffusione e ripetizione della stessa in modi e contesti dalle caratteristiche più disparate tanto da farci chiedere quale sia il significato e cosa voglia significare il termine “innovare”.

Il Principio fondamentale dell’economia


Il principio fondamentale dell’economia che consiste nell’utilizzazione massimamente efficiente delle risorse scarse ossia dei beni economici (principio del minimo mezzo o del massimo risultato) si basa sul fatto che nell’attività economica si tende ad ottenere il massimo risultato col minimo impiego di risorse. Tale principio, in ottica dinamica, intende massimizzare la disponibilità di beni oltre che di utilizzare i beni in combinazioni ottimali. Per massimizzare la disponibilità di beni occorre ricercare modalità più convenienti di svolgimento dell’attività economica. L’economia non è soltanto la scienza dell’impiego ottimale delle risorse scarse ma anche la scienza delle modalità di svolgimento dell’attività economica (scienza dell’innovazione).

Quale innovazione


Ecco che il concetto di innovazione economica consiste nella ricerca, nell’individuazione e sperimentazione di nuove (più convenienti) modalità di svolgimento delle produzioni e dei consumi.

Innovare significa imparare a trovare una soluzione appropriata al problema di come gestire e governare un certo fenomeno in modo veloce, efficiente ed allo stesso tempo efficace e, soprattutto, riuscire a farlo nel modo più adatto alle circostanze particolari in cui l’Organizzazione si trova.

Innovazione

Innovare significa imparare a trovare una soluzione appropriata al problema di come gestire e governare un certo fenomeno in modo veloce, efficiente ed allo stesso tempo efficace e, soprattutto, riuscire a farlo nel modo più adatto alle circostanze particolari in cui l’Organizzazione si trova.

L’innovazione diventa quindi un processo (trasformazione di un input in un output) ed è rappresentato da una parte visibile (ovvero l’output del processo stesso) ed una zona non visibile (costituita da più dimensioni che interagendo tra di loro determinano l’output).

L’importanza di prendere le giuste decisioni / fertilizzazione del contesto


Oggi sempre di più assume rilevanza, anche di tipo strategico, la modalità con cui le decisioni vengono assunte e gli effetti che le stesse producono nel sistema Azienda visto nel suo complesso.

Non trascurabile, a tal fine, è l’approccio seguito nel percorso decisionale.

Quante volte capita, nella realtà lavorativa di assistere ad espressioni del tipo “non c’è tempo per queste cose“, oppure “ci sono cose più urgenti“, oppure “bisogna metterci poco“.

Spesso coloro che si trovano nella posizione di pronunciare tali parole sono le stesse persone che si trovano successivamente a subire gli effetti negativi di una tale impostazione. Infatti, un classico errore concettuale alla base di tale approccio è quello di scambiare la “misura” con il “fine”.

Soddisfare le aspettative degli Stakeholder


Il fine di un’attività o di un processo, qualunque esso sia, non è “metterci poco” ma, in definitiva, soddisfare le aspettative dei soggetti interessati (stakeholder) nella situazione di riferimento. Stupisce, infatti, ancora oggi, la ritrosia a comprendere che l’efficienza non è la sola variabile da prendere a riferimento in sé e per sé nel contesto attuale, quanto imprescindibile e fondamentale lo sia in primis anche l’efficacia.

Una impostazione eccessivamente focalizzata solo sulla variabile efficienza senza contemplare sufficientemente l’efficacia, porta di fatto in sé a “deprimere”, “consumare” le risorse già scarse piuttosto che ad ottimizzarle come l’attuale contesto richiede.

Facilitare il Processo di Innovazione


Ecco che saper cogliere le istanze di cambiamento presenti nel sistema organizzativo, saper riconoscere i punti di partenza dello stato presente, riconoscere la partecipazione dei singoli come bisogno organizzativo diventa “critico” nel processo di innovazione che si intende porre in essere soprattutto nelle realtà di piccole dimensioni. Facilitare il processo di innovazione, e partecipare all’adozione di logiche e tecnologie in grado di integrarsi con l’organizzazione aziendale in modo rapido, non invasivo e soprattutto sostenibile rappresenta il primo passo di un processo di innovazione (friendly innovation).


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Limiti e trappole all’innovazione


Per assicurare una visione del sistema di business all’altezza della sfida occorre un controllo strategico capace di verificare nel continuo, alla luce delle discontinuità nello scenario rilevante, l’adeguatezza dell’interpretazione per l’impresa della missione, della visione del futuro, delle scelte strategiche e delle soluzioni organizzative; in sintesi dei riferimenti fondamentali per la gestione strategica.

L’innovazione è una cultura, non una direttiva. Come tale, richiede un lavoro duro e sistematico, non può basarsi sull’intuizione, sul colpo di genio isolato, sulla moda estemporanea del momento, su soluzioni pre-confezionate in altri contesti o sulla sola intuizione. Quest’ultima componente è certamente rilevante, ma l’esistenza di un processo sistematico per l’innovazione risulta assolutamente fondamentale. La possibilità di cogliere e realizzare le opportunità d’innovazione presuppone un contesto organizzativo coerente e una leadership capace di mobilitare e finalizzare le migliori energie e risorse. L’innovazione continua richiede un continuo ri-orientamento culturale, è il risultato di processi di apprendimento o disapprendimento, individuale e collettivo, che impegnano in particolar modo la direzione aziendale e nella misura in cui questa è partecipativa e coesiva il personale tutto dell’impresa.

Come tutti i fenomeni complessi e strategici, l’innovazione è caratterizzata da valori/opportunità e da limiti/trappole.


Progettazione, Sviluppo e Attuazione Innovazione (ecologica) nell’Impresa


Ciò che spesso non è palesemente visibile è l’incastro tra le parti o la mancata integrazione tra le stesse (tra aspetti strategici, gestionali ed operativi). Assumiamo il ruolo di Facilitatori di Processo e, quando necessario fungiamo da “motorino di avviamento”. In particolare:

  • aiutiamo a sviluppare le nuove opportunità e direzioni individuate;
  • aiutiamo a gestire la complessità;
  • aiutiamo ad integrare le componenti del sistema organizzativo;
  • aiutiamo ad integrare le componenti tecniche con quelle organizzative;
  • aiutiamo a far scorrere i processi;
  • aiutiamo a fluidificare le attività;
  • aiutiamo a facilitare il coordinamento delle interfacce.

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